AMB Frosinone C5
Caio Da Silva: chi è il brasiliano, ultimo acquisto per la Serie A2
Classe 1999, Caio è l’ultimo rinforzo per la squadra allenata da Mister Cellitti ed ha esordito nella gara contro il Pescara, match che ha chiuso per la nostra Serie A2 questo 2023.
Ecco le sue parole sulla sua prima partita in assoluto in questa serie e con i nostri colori addosso:
“Ero molto emozionato ma anche carico per il mio esordio. Per essere stata la mia partita in serie A2, secondo me la prestazione è stata positiva. Venivo da sole due settimane di allenamento con la squadra e ho cercato di dare il massimo. Il Pescara è un’ottima compagine e sono sceso in campo cercando di fare quello che il Mister mi ha chiesto. Ci ho messo la mia personalità ma sono anche consapevole che dovrò lavorare molto per entrare a pieno ritmo nella squadra e rendere al massimo come Mister Cellitti vuole che faccia”.
Esperienza nuova per Caio, che nonostante il poco tempo passato, si trova bene con i suoi compagni di squadra:
“Con i ragazzi mi trovo molto bene e sono contento: mi stanno aiutando in tutto e per tutto e sono sicuro che grazie ai loro consigli migliorerò velocemente. Credo che la chiave per una squadra sia il gruppo e questo è davvero fantastico. Il mio obiettivo stagionale è aiutare la società e la squadra ad ottenere la salvezza ma sono uno che pensa sempre in grande e spero di andare ai play-off.
Qui si lavora molto, l’intensità degli allenamenti è sempre alta, la squadra ha carattere e per me abbiamo tutte le qualità per fare bene nel girone di ritorno e in futuro”.
Da Silva ha scelto la maglia numero 10, storicamente importante per tutti i brasiliani (e per i giocatori di ogni nazione), sinonimo di fantasia, estro e talento:
“Ho scelto questo numero perché era libero e non ci ho pensato due volte. I giocatori più forti indossano spesso questo numero di maglia: ho visto una possibilità e l’ho colta. Non nego però di essere felice, con questo numero sento una responsabilità maggiore addosso e sono pronto a dimostrare di meritarla”.
Carattere e idee chiare: Caio ha sempre saputo di voler venire in Italia, per confrontarsi con il futsal/calcio europeo:
“Ho iniziato a giocare all’età di 5 anni nella Juventus Da Mooca a San Paolo, in Brasile. Mio padre mi portava sempre a giocare con lui, quando era più giovane e faceva parte di una squadra. Il calcio ci ha uniti, io vedendolo giocare mi sono appassionato e ho sempre visto lo sport come un mezzo che ha rafforzato il nostro rapporto.
Ricordo tutte le squadre in cui ho giocato da piccolino, questo perché per me era davvero importante il calcio, come ho spiegato:
Under 5/8-Juventus da Mooca -SP
Under 8/10 -Círculo militar -SP
Under 10/12 -São Caetano futsal -Sp
Under 12/14 - Mercedes bens futsal -SP
Under 14/15 São Caetano futsal -Sp
Under 16/18 -Juventus da mooca -SP
Successivamente è iniziata la mia avventura in Italia: mio nonno era italiano, abitava a Messina e in famiglia abbiamo sempre parlato di venire in questo fantastico Paese. Ho giocato in prova per 4 mesi nella squadra di Zero Branco Treviso e dopo alla Spinea, in Veneto.
Dopo ho iniziato la mia carriera nel futsal, militando nelle seguenti squadre:
-Atlante Grosseto (serie B)
-Atletico Ciampino (serie c1)
-Spes Poggio Fidoni (serie c1)
Adesso ho questa grande opportunità, in una società che stimo e in cui mi trovo bene. Sono pronto a dare tutto”.
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Emanuele Izzo: scopriamo qualcosa di più sul classe 2007 che ha segnato all’esordio in A2
Emanuele Izzo: scopriamo qualcosa di più sul classe 2007 che ha segnato all’esordio in A2
Credere nei giovani, seguirli nel loro percorso di crescita con attenzione e pazienza, avere coraggio e dare spazio a chi merita: ecco il progetto giovani targato AMB.
Dopo il premio ricevuto la scorsa stagione, la nostra filosofia non è cambiata e stiamo continuando a puntare su ragazzi del territorio, che si stanno mettendo in mostra grazie ai consigli degli allenatori. Tra tutti spicca Emanuele Izzo, classe 2007.
Emanuele ha già segnato 16 reti questa stagione, in under 19, in Coppa Divisione e in Serie A2 (esordio, con rete, stabilendo un nuovo record).
Scopriamo qualcosa di più su di lui.
Emanuele, raccontaci cosa hai provato ad esordire in Serie A2:
“L’emozione che ho provato non la scorderò mai. Esordire alla mia età in una competizione così importante non è una cosa che succede spesso. Ho lavorato tanto per raggiungere questo traguardo e continuerò a farlo seguendo i consigli di mister Cellitti e di tutto il suo staff: devo ringraziare loro per l’esordio e per l’attenzione che stanno mettendo nella mia crescita calcistica”.
Esordio con goal: ti aspettavi di segnare? Hai dedicato a qualcuno la rete?
“Era una rete che sognavo da tanto tempo, lo ammetto. In un primo momento non ci ho creduto, ero sopraffatto dalle emozioni. La dedico a tutta la mia famiglia, che ha fatto tanti sacrifici per me e per la mia passione. Mi dispiace per il risultato finale, alla fine conta quello ma sono sicuro che avrò modo di festeggiare per bene quando lo farà tutta la squadra”.
Sei una vera macchina da goal: anche in Coppa divisone hai fatto partite eccellenti, giocando sotto età e risultando sempre decisivo. Segni davvero tanto: quale è il segreto?
“Non esiste un segreto: segno molto perché i miei compagni sono bravi nel mettermi davanti la porta. Succede spesso in partita quindi ho molte occasioni. Sul tabellino alla fine c’è scritto il mio nome le mie reti sono di tutta la squadra”.
Come hai iniziato a giocare e perché hai scelto il futsal?
“Fin da piccolo giocavo per strada: ero innamorato del pallone e già a 4 anni ho iniziato a giocare per l’Accademia Anagni. Proprio qui ho incontrato i due allenatori più importanti per la mia carriera calcistica: mister Luca Marinelli e soprattutto miste Filippo Cellitti. Senza loro al mio fianco non ce l’avrei mai fatta. Ho scelto il futsal proprio grazie al mister Cellitti che ha deciso di portarmi con lui ad un raduno e da lì mi sono innamorato di questo fantastico sport”.
Cosa vuol dire per te giocare con la AMB Frosinone c5?
“L’AMB per me è una famiglia: siamo molto uniti. Questa è una bella realtà per i ragazzi giovani come me perché abbiamo la possibilità di esprimerci e di crescere sotto lo sguardo di persone esperte.
Questa stagione vorrei arrivare alle fasi finali con l’under 19: il goal a cui sono più legato riguarda infatti questa competizione e l’ho segnato la scorsa stagione durante la gara dei play off contro Anzio. Vedere tutta quella gente esultare insieme a noi… non lo dimenticherò mai.
Inoltre vorrei poter essere d’aiuto alla prima squadra nel centrare la salvezza. Mi piacerebbe infine ricevere una chiamata dalla nazionale e sono nel posto giusto per mettermi in mostra”.
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LUCIANI: Ennesima stagione da incorniciare per il talento gialloblù
È iniziato tutto quando aveva 16 anni, a Serrone, in un torneo di paese a cui l’aveva iscritto Mister Filippo Cellitti. Alessandro Luciani non lo sapeva ancora ma quello sarebbe stato l’inizio di un percorso fatto di goal, di soddisfazioni e di crescita. Un percorso culminato con la promozione in serie A2 con la maglia della AMB Frosinone addosso, dopo una stagione -l’ennesima- in cui Luciani, classe 2002, è stato protagonista assoluto, capocannoniere della squadra e miglior giocatore stagionale.
È stata una stagione importante per la AMB Frosinone. La promozione conquistata sul campo per la serie A2, vi ha permesso di entrare nella storia. Ti va di raccontarci cosa hai provato in quei momenti?
“La promozione in serie A2- ci dice Alessandro- è la ciliegina sulla torta di una stagione piena di sacrifici e duro lavoro da parte di tutti.
Al termine della gara dei play off contro il Recanati, ho provato un mix di emozioni positive che non sono riuscito a gestire e mi hanno fatto scoppiare in lacrime. In quel momento mi sono tornati in mente tutti gli sforzi che avevo fatto per arrivare fin lì”
Sei stato il protagonista assoluto della stagione, il giocatore più determinante: quando c’era bisogno di te, delle tue reti e della tua voglia di arrivare in alto ti sei fatto trovare sempre pronto. Quale è la partita che ti ricorderai per tutta la vita? Quale invece quella in cui hai sofferto di più?
“Ci sono tante partite, giocate questa stagione, che non scorderò mai. Ad esempio il pareggio ad Ortona, passando poi per le vittorie con Casagiove, Sulmona e la gara con Celano in casa. Penso però che la più importante sia stata quella di ritorno con il Recanati, che è stata vinta con una rimonta che in pochi si aspettavano a fine primo tempo. Riguardo alla partita più difficile, le gare che mi vengono in mente sono quella con il Pescara in trasferta e con l’Ortona in casa”
Hai iniziato a giocare a calcio a 5 solo pochi anni fa e sei già arrivato in alto. Quanto il futsal ti ha cambiato la vita calcistica?
“Direi abbastanza. All’inizio non credevo che in 4 anni saremmo riusciti ad arrivare in serie A2. Quando ho lasciato il calcio a 11 l’ho fatto a causa del mio fisico, brevilineo e poco massiccio per le caratteristiche che richiede il calcio odierno. Ad oggi, so di aver fatto la scelto giusta”
Non hai mai nascosto di sognare la serie A con questa squadra. Per molti, questa promozione è un miracolo sportivo. Quale è stata la vostra forza? Sappiamo che i miracoli, soprattutto nel calcio, non avvengono mai senza una ragione.
“Secondo me, più che miracolo sportivo, credo che la promozione sia stata il giusto compenso per il duro lavoro che abbiamo fatto questa stagione. La nostra forza è stata la nostra unione, siamo come una seconda famiglia e questo sicuramente ha contribuito nel farci arrivare prima e a vincere poi i play-off per la serie A2”
Con i colori giallo-azzurro addosso hai segnato 131 reti, 6 nell’ultima gara contro il Recanati. Quando hai iniziato, immaginavi che avresti segnato così tanto?
“Sinceramente no. Pesavo e speravo di riuscire a segnare ma non ho mai immaginato che sarei riuscito a farne così tanti. C’è da dire che non mi sono mai soffermato a pensare al numero dei goal che stavo facendo. Il mio obiettivo era quello di dare una mano alla squadra e puntare alla vittoria”.
La rete che ti ha fatto provare più emozioni?
“Sicuramente il pareggio a pochi minuti dalla fine contro il Recanati e poi il successivo 6-5, goal che ci ha permesso di andare in vantaggio”
Sei passato da giovane promessa a punto di riferimento della prima squadra. Hai qualche consiglio da dare ai ragazzi del nostro settore giovanile?
“La prima cosa è il rispetto. Dovete ascoltare sempre i consigli del mister e quelli dei giocatori più esperti. Bisogna impegnarsi al massimo, allenarsi bene e non mollare mai, soprattutto quando le cose si fanno difficili: è in quei momenti che dimostri a tutti di potercela fare, di avere la stoffa per arrivare in alto ed essere una risorsa per la squadra”