È iniziato tutto quando aveva 16 anni, a Serrone, in un torneo di paese a cui l’aveva iscritto Mister Filippo Cellitti.  Alessandro Luciani non lo sapeva ancora ma quello sarebbe stato l’inizio di un percorso fatto di goal, di soddisfazioni e di crescita. Un percorso culminato con la promozione in serie A2 con la maglia della AMB Frosinone addosso, dopo una stagione -l’ennesima- in cui Luciani, classe 2002, è stato protagonista assoluto, capocannoniere della squadra e miglior giocatore stagionale.

 

È stata una stagione importante per la AMB Frosinone. La promozione conquistata sul campo per la serie A2, vi ha permesso di entrare nella storia. Ti va di raccontarci cosa hai provato in quei momenti?

“La promozione in serie A2- ci dice Alessandro- è la ciliegina sulla torta di una stagione piena di sacrifici e duro lavoro da parte di tutti.
Al termine della gara dei play off contro il Recanati, ho provato un mix di emozioni positive che non sono riuscito a gestire e mi hanno fatto scoppiare in lacrime. In quel momento mi sono tornati in mente tutti gli sforzi che avevo fatto per arrivare fin lì”

 

Sei stato il protagonista assoluto della stagione, il giocatore più determinante: quando c’era bisogno di te, delle tue reti e della tua voglia di arrivare in alto ti sei fatto trovare sempre pronto. Quale è la partita che ti ricorderai per tutta la vita? Quale invece quella in cui hai sofferto di più?

“Ci sono tante partite, giocate questa stagione, che non scorderò mai. Ad esempio il pareggio ad Ortona, passando poi per le vittorie con Casagiove, Sulmona e la gara con Celano in casa. Penso però che la più importante sia stata quella di ritorno con il Recanati, che è stata vinta con una rimonta che in pochi si aspettavano a fine primo tempo. Riguardo alla partita più difficile, le gare che mi vengono in mente sono quella con il Pescara in trasferta e con l’Ortona in casa”

 

Hai iniziato a giocare a calcio a 5 solo pochi anni fa e sei già arrivato in alto. Quanto il futsal ti ha cambiato la vita calcistica?

“Direi abbastanza. All’inizio non credevo che in 4 anni saremmo riusciti ad arrivare in serie A2.  Quando ho lasciato il calcio a 11 l’ho fatto a causa del mio fisico, brevilineo e poco massiccio per le caratteristiche che richiede il calcio odierno. Ad oggi, so di aver fatto la scelto giusta”

 

Non hai mai nascosto di sognare la serie A con questa squadra. Per molti, questa promozione è un miracolo sportivo. Quale è stata la vostra forza? Sappiamo che i miracoli, soprattutto nel calcio, non avvengono mai senza una ragione.

“Secondo me, più che miracolo sportivo, credo che la promozione sia stata il giusto compenso per il duro lavoro che abbiamo fatto questa stagione. La nostra forza è stata la nostra unione, siamo come una seconda famiglia e questo sicuramente ha contribuito nel farci arrivare prima e a vincere poi i play-off per la serie A2”

 

Con i colori giallo-azzurro addosso hai segnato 131 reti, 6 nell’ultima gara contro il Recanati. Quando hai iniziato, immaginavi che avresti segnato così tanto?

“Sinceramente no. Pesavo e speravo di riuscire a segnare ma non ho mai immaginato che sarei riuscito a farne così tanti. C’è da dire che non mi sono mai soffermato a pensare al numero dei goal che stavo facendo. Il mio obiettivo era quello di dare una mano alla squadra e puntare alla vittoria”.

 

La rete che ti ha fatto provare più emozioni?

“Sicuramente il pareggio a pochi minuti dalla fine contro il Recanati e poi il successivo 6-5, goal che ci ha permesso di andare in vantaggio”

 

Sei passato da giovane promessa a punto di riferimento della prima squadra. Hai qualche consiglio da dare ai ragazzi del nostro settore giovanile?

“La prima cosa è il rispetto. Dovete ascoltare sempre i consigli del mister e quelli dei giocatori più esperti. Bisogna impegnarsi al massimo, allenarsi bene e non mollare mai, soprattutto quando le cose si fanno difficili: è in quei momenti che dimostri a tutti di potercela fare, di avere la stoffa per arrivare in alto ed essere una risorsa per la squadra”